La storia dell’Istria porta con sé un groviglio di emozioni e contraddizioni, che ogni anno portano tutti noi italiani a chiederci se e come il disastro dell’esodo si potesse evitare. Da sempre terra di confine, l’Istria ha una storia ricca, paesaggi meravigliosi e profonde ferite che dobbiamo comprendere per poter andare avanti. Crediamo che sia importante conoscere le storie di chi ha superato sfide impensabili. Come quella di lasciare la propria Terra: è necessario per comprendere meglio coloro che lo fanno ancora oggi. Non c’è sviluppo del territorio senza una profonda riflessione sul suo passato.
L’Istria e la storia dell’esodo
Dopo la firma dell’armistizio da parte dell’Italia, la storia dell’Istria e della Dalmazia ha vissuto un brusco strappo. Considerati traditori dai nazisti, inseguiti dall’esercito del maresciallo Tito, molti dei cittadini di quelle zone si sono trovati costretti a scappare. Dopo l’esodo dalle loro case e dalle loro terre sono diventati, come li chiama un celebre libro, “Italiani due volte”. Per nascita, perché gran parte della popolazione istriana era italiana di origini. E poi per scelta, perché hanno preferito lasciare tutto e fuggire che cadere sotto la dittatura di Tito. Si sono trovati così a subire la paura di spostarsi tra i confini di un’Europa in guerra, a vedersi discriminati dai fascisti che si stavano riorganizzando nella Repubblica di Salò e a non considerarsi a casa da nessuna parte.
Cosa fare quindi? Molti di loro hanno cercato una nuova vita in Italia, magari nascondendo la loro provenienza per non cadere in discriminazioni razziste. Un dubbio però ha attanagliato i cuori di queste persone per vite e generazioni intere: verremo dimenticati? Sembra proprio di no. Dobbiamo rimanere fermi sulla decisione di ricordare la tragedia delle foibe, che dovrebbe unire tutta l’Italia al di là dei colori politici. Intanto l’Istria e la storia dell’esodo sono tornate protagoniste di libri, film e serie tv.
Le storie sulla storia dell’Istria e della Dalmazia
Le storie individuali di persone, famiglie, comunità, e la Storia che studiamo a scuola non sempre coincidono. Il desiderio degli artisti, soprattutto di coloro che hanno vissuto in prima persona o dai racconti dei familiari, la storia dell’esodo dall’Istria, è quello di far conoscere le vite, i sogni e i desideri degli sfollati. Così come era già avvenuto con il romanzo di Elsa Morante “La Storia”, recentemente trasformato in una fiction Rai, anche la storia dell’Istria diventa più conosciuta grazie a libri e fiction.
Dal romanzo “Chi ha paura dell’uomo nero?” di Graziella Fiorentin è nata infatti “La rosa dell’Istria”. La fiction è andata in onda su Rai 1 il 5 febbraio e nei giorni successivi è stata recuperata su Rai Play. La storia ha commosso italiani grandi e piccoli che non conoscevano le difficoltà vissute dalle famiglie istriane. Nè il libro né la fiction trattano di una biografia. Eppure questo è un affresco di un periodo della storia italiana che per troppo tempo è stato dimenticato e che ha visto una parte della nostra popolazione vivere un dolore atroce.
Cosa è successo dopo l’esodo
Sappiamo che purtroppo molti istriani sono stati uccisi nelle foibe o periti nel corso dell’esodo, un viaggio lungo nel cuore della Seconda Guerra Mondiale. Altri però si sono salvati. Come la protagonista di “La rosa dell’Istria”. Maddalena ha appena 18 anni. Da sempre appassionata d’arte, si trasferisce a Padova per riuscire a realizzare il suo sogno. Proprio l’arte la salverà dal trauma di essere stata strappata alla sua terra, alle sue radici e alla sua casa.
Molte altre persone hanno vissuto la stessa cosa: dall’Istria e dalla Dalmazia si sono trasferite in Italia. In prima persona o attraverso il racconto ai membri più giovani delle loro famiglie, hanno trasmesso la storia dolorosa dell’esodo in parole, canzoni, dipinti, oggi anche in film e serie tv. L’arte è un potente strumento di espressione, ci permette di guarire dalle nostre ferite e dai nostri traumi, ci cura con amore e ci regala una nuova vita. Così come sta regalando una nuova notorietà alla storia dell’Istria, così martoriata e così ricca di vita.
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